Le capacità condizionali sono quelle capacità che necessitano di essere condizionate (allenate) con continuità per far sì che si migliorino o si mantengano nel tempo. Esse si basano soprattutto su processi energetici e metabolici dell'individuo e sono strettamente dipendenti dalle caratteristiche anatomiche e fisiologiche di alcuni apparati (in particolare cardio-circolatorio e respiratorio).Le capacità condizionali esprimono il grado di condizione fisica della persona e sono influenzate dall'età, dal sesso, dalla massa muscolare, dal peso, dalla statura e dalle caratteristiche biochimiche. Nel corso dell'età non hanno un andamento lineare, infatti dipendono molto dall'accrescimento. Per questo durante la fase puberale possiamo avere differenze notevoli ad esempio di forza (quindi di velocità e rapidità che vengono influenzate dalla forza) sia tra bambini della stessa età anagrafica e dello stesso sesso che tra maschi e femmine, addirittura con un vantaggio da parte delle femmine, per via dello sviluppo iniziato in genere 1-2 anni prima del sesso maschile. Le tre capacità fondamentali sono la forza, la resistenza e la velocità. Forza
La forza è la capacità di vincere una resistenza esterna grazie al lavoro dei muscoli scheletrici. Tale resistenza può essere espressa dal peso del corpo, da una parte di esso oppure da un carico esterno. Ogni disciplina sportiva, così come ogni attività quotidiana, richiede in misura maggiore o minore questa qualità. Diversi sono i fattori che determinano la forza e tra questi i principali sono: - il volume del muscolo - la tipologia delle fibre muscolari (fibre bianche, rosse, intermedie: ciò che maggiormente condiziona la forza è il numero di fibre bianche) - la disponibilità delle risorse energetiche - la coordinazione muscolare.
- La FORZA MASSIMALE (o forza pura ) è la tensione massima che una contrazione muscolare volontaria può sviluppare per vincere un’elevata resistenza. Si sviluppa tra i 16 e i 17 anni e un allenamento prematuro potrebbe essere dannoso. La forza massimale è fortemente stimolata, ad esempio, dal sollevamento pesi. Resistenza La resistenza è la capacità di sopportare o di prolungare per il maggior tempo possibile un determinato sforzo, durante il quale si contrasta la fatica. La fatica è una forma di difesa dell’organismo attraverso la quale esso segnala che i limiti di sopportazione di uno sforzo sono stati superati o stanno per esserlo. La resistenza è strettamente legata: - alla volontà e ad altri fattori psicologici; - ai meccanismi di consumo dell’energia e alla capacità di gestire le risorse energetiche in modo controllato e razionale; - alla coordinazione, al ritmo, all’efficacia del gesto. Lo sviluppo della resistenza è in stretto rapporto con la funzionalità degli apparati cardiocircolatorio e respiratorio, che forniscono l’energia per sostenere un prolungato sforzo aerobico e anaerobico, e con la quantità di FIBRE ROSSE presenti nei muscoli. La resistenza può essere allenata dai 12-13 anni: ciò è molto importante per adattare l'organismo alle maggiori richieste energetiche ed innalzare la soglia della fatica muscolare e psichica. Si distinguono due tipi di resistenza: - la RESISTENZA GENERALE è la capacità di sopportare uno sforzo prolungato indipendentemente dal tipo di attività fisica svolta; - la RESISTENZA SPECIFICA è la capacità di sopportare uno sforzo prolungato di una specifica natura (ad esempio quello richiesto da una determinata disciplina). Velocità La velocità (o rapidità) è la capacità di eseguire un gesto nel minor tempo possibile. Lo sviluppo di questa qualità è strettamente legato: - a fattori nervosi (velocità e frequenza degli stimoli nervosi); - alla quantità di fibre bianche contenute nei muscoli; - al buon sincronismo tra muscoli agonisti e antagonisti; - alla corretta tecnica esecutiva del gesto; - alla concentrazione e alla determinazione. Quando la velocità si protrae per più di 8-10 secondi, si parla di velocità resistente. La rapidità comincia a svilupparsi molto presto, tra 1 e 6 anni, e ha il suo massimo sviluppo tra i 13 e i 15 anni. Il gesto veloce è caratterizzato da tre componenti. - VELOCITA’ DI REAZIONE: tempo minimo che intercorre da quando si riceve uno stimolo a quando compare la risposta motoria. Dipende da fattori nervosi che per molta parte sono determinati geneticamente, ma è comunque allenabile. Raggiunge la sua migliore efficienza tra i 18 e i 25 anni. - VELOCITA’ DI ESECUZIONE: tempo minimo impiegato per compiere un gesto veloce una volta avviata la risposta motoria. Dipende soprattutto dalla costituzione biochimica del muscolo scheletrico ed è determinata dall’ampiezza e dalla frequenza del gesto. La velocità di esecuzione è fortemente legata a fattori genetici e l’allenamento può migliorarne solo in parte le prestazioni. Questa componente della velocità sì sviluppa in particolare dai 13 ai 16 anni, in relazione allo sviluppo della forza veloce che aumenta notevolmente nel periodo della pubertà. - VELOCITA’ GESTUALE (o di spostamento): tempo minimo impiegato per compiere un certo gesto o per percorrere una certa distanza. Questa componente della velocità può considerarsi come la somma delle precedenti due. |